
Apuntes de San Lorenzo
Nei suoi spazi a Roma presso l’Hotel The St. Regis, da oggi la Galleria Continua è lieta di ospitare, per la prima volta, una mostra personale dell’artista cubano Osvaldo González, dal titolo Apuntes de San Lorenzo. La mostra durerà fino all’8 aprile.
Osvaldo González (Camagüey, Cuba, 1982) si diploma all’Istituto Superiore d’Arte dell’Avana nel 2006. L’idea della mostra nasce dal desiderio dell’artista di portare il visitatore in un paesaggio a lui caro, ricco di emozioni e riflessioni: il Monte Abantos che è una delle montagne più importanti della Sierra de Guadarrama nel Sistema Centrale, una catena che attraversa il centro della penisola iberica in Spagna da est a ovest. La sperimentazione con lo spazio è sempre stata una costante nel lavoro di González; nelle sue installazioni spazio fisico e oggetti quotidiani sono spesso intrecciati. Apuntes de San Lorenzo, che dà il titolo alla mostra, è un gruppo di installazioni tratte dalla sua serie più recente e da un’imponente installazione site specific, Abantos, che si compone di un insieme di cilindri di diverso diametro realizzati con lo scotch nastro su nylon, illuminato dall’interno con led e posizionato nello spazio in modo da costruire un percorso attraverso il quale passa il visitatore.
Le sue installazioni finiscono spesso per inserirsi nello spazio in modi inaspettati: la luce elettrica è avvolta in un involucro di plastica, fogli circolari trasparenti sono posti su un pavimento di legno o mobili sono costruiti con scatole di cartone.
Nel suo lavoro, González crea schermi luminosi, in cui i materiali che utilizza nelle sue installazioni vengono portati in un formato bidimensionale, generando effetti visivi nuovi e inaspettati. Quella che Osvaldo González offre con Apuntes de San Lorenzo è un’esperienza simile a quella che provano gli escursionisti quando percorrono i sentieri nei boschi. Con questa mostra, racconta González, “racconto le mie lunghe passeggiate in montagna, la mia esperienza personale con la foresta, la sensazione di pace che ho respirato in questo luogo”.