
Pieter Paul Rubens a Galleria Borghese
Nel corso del XVII secolo Pieter Paul Rubens era considerato dai suoi contemporanei, tra cui lo studioso francese Claude Fabri de Peiresc e alcuni altri pilastri letterari della République de Lettres, uno dei maggiori conoscitori delle antichità romane.
Il passaggio romano e la controversa commissione per la chiesa della Vallicella, oltre al suo ruolo nella rete di pittori e intellettuali stranieri vicini ai Lincei di Federico Cesi, hanno ricevuto grande attenzione da parte degli studiosi.
La mostra progettata per la Galleria Borghese, sarà visibile dal 14 novembre al 18 febbraio, recuperando alcune di queste linee di ricerca, vuole sottolineare il contributo straordinario dato da Rubens a una nuova concezione dell’antico, dei concetti di naturale e di imitazione, alle soglie del Barocco, mettendo a fuoco in cosa consista la novità dirompente del suo stile nel primo decennio a Roma e come lo studio dei modelli potesse essere inteso come un’ulteriore possibilità di slancio verso un nuovo mondo delle immagini.
Per fare questo la mostra terrà conto non solo delle opere italiane che documentano lo studio appassionato e libero dagli esempi antichi, ma anche della capacità di rileggere gli esempi rinascimentali e di confrontarsi con i contemporanei, approfondendo aspetti e generi nuovi